ACCAPPATOI: QUALE SCEGLIERE
Chi di noi non ne ha mai usato uno???
In microfibra, in spugna, in microspugna oppure ancora in nido d’ape, l’accappatoio è uno di quegli elementi che può essere collocato fra gli indispensabili di una casa!
Dopo un bagno, una doccia in palestra oppure una giornata in piscina, ogni occasione è sempre quella buona per l’avvolgente e morbido abbraccio che solo l’accappatoio ci può dare!
Anche in questo caso, così come per i teli bagno, ognuno ha proprio accappatoio ideale: tessuto, grammatura, potere di asciugatura, sono quelle caratteristiche che determinano una varietà di scelta fra la quale trovare il tuo preferito!
Ecco una piccola guida che ti aiuterà ad individuare quello che fa per te:
Tessuti:
- Nido D’Ape: eleganti e raffinati. Un tessuto particolare, che ricorda un grande alveare, fa si che questi accappatoi abbiano una grande resistenza all’usura e una grande capacità di assorbimento, che aumenta qualora venga scelto il nido d’apona, le cui celle sono più grandi.
- Tecnofibra: sottili, soffici, versatili e morbidi. Realizzati con un prodotto sintetico, la microfibra, che ha preso piede negli anni ’80, e che risulta essere morbida e lucente come la seta e il cotone ed allo stesso tempo ha una buona capacità di assorbire l’acqua. Perfetti per la palestra o per il mare, questi accappatoi sono inoltre molto apprezzati perchè il tessuto non risulta mai stropicciato e asciuga velocemente.
- Spugna: il più diffuso e morbido, la spugna è un particolare tessuto di cotone che ha una superficie costellata da morbidi riccioli assorbenti che possono essere presenti su un solo lato o su entrambi, a seconda del suo pregio.
Fu nel primo dopoguerra, quando estetica e design sono iniziati ad entrare nelle nostre case, che la spugna, già diffusa ad inizio secolo e che era andata a sostituire il lino, il cotone liscio ed il nido d’ape, prese campo fino ad arrivare negli anni ‘30 ad esser fra i protagonisti dei corredi da sposa.
Inizialmente le colorazioni erano poche, bianco e qualche colore tenue, ma ben presto nacque l’esigenza di nuove tonalità, che potessero andare in abbinamento con l’arredamento del bagno.
Nuovi colori abbinati a nuove tecniche per la lavorazione della spugna, portarono ad avere, oltre alla classica realizzata con “filati ritorti” in tinta unita, molte possibilità di scelta: disegni ottenuti con la tecnica jacquard, stampe, applicazioni e decori; la biancheria da bagno divenne un vero e proprio elemento d’arredo.
Grammatura:
alta qualità è sinonimo di tessuti fatti di fibre di cotone lunghe, più aumenta il peso per metro quadro, più il riccio della spugna sarà alto e morbido.
Leggera: Praticità, è il punto forte degli accappatoi con una grammatura leggera che va dai 350 ai 400 grammi al metro quadro.
Perfetti per la palestra, il mare o tutte quelle situazioni in cui lo spazio a disposizione è poco ed i tempi di asciugatura devono essere brevi.
Media: I più diffusi, anche in ambito alberghiero, hanno una grammatura che varia dai 400 ai 500 grammi al metro quadro, risultano molto morbidi ed hanno una buona capacità di trattenere l’acqua
Alta: Lussuosi e top quality, sono sinonimo di coccole e relax. La grammatura parte dai 500 grammi al metro quadro e va a salire: il tempo di asciugatura è più lungo e lo spazio occupato è maggiore ma restano comunque un prodotto che vale la pena scegliere.
Uso e Manutenzione
Di semplice manutenzione basta seguire le indicazioni di lavaggio riportate in etichetta, non andando a superare i 40 gradi di temperatura nel caso in cui l’accappatoio sia colorato, evitando così la perdita di colore.
Il tessuto di spugna inoltre non ama la centrifuga e l’ammorbidente, che usato in piccole dosi dà morbidezza senza andare a compromettere l’assorbenza, cosa invece che succede quando se ne usano dosi eccessive.
Per garantire la morbidezza degli accappatoi e delle spugne in genere basterà seguire un rimedio della nonna: immergere i capi, per una nottata, in una miscela di acqua calda ed aceto, 3:1, che andrà a sciogliere il calcare accumulato nelle fibre, rendendo il tessuto molto morbido, per poi procedere con il normale lavaggio.
La vita della spugna è molto intensa e termina, quando diventa rigida e dura a causa dell’appiattimento del riccio.